:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Maria Pia Oelker
Un piccolo punto grigio

Sei nella sezione Commenti
 

 Michele Foni - 10/11/2014 01:17:00 [ leggi altri commenti di Michele Foni » ]

Avendo letti tutti i romanzi di Maria Pia Oelker ed anche molti suoi racconti, conosco bene la carature della scrittrice che, a mio giudizio, meriterebbe successo nazionale. La Oelker riesce a creare grande attesa in tutti i suoi testi, riesce a creare curiosità e interrogativi, in una occasione , nel romanzo "Le mani del Giardiniere", accennando anche ad aspetti misteriosi e magici. C’è questa aspettativa sempre, e la sensazione che questa aspettativa crea è fantastica anche quando alla conclusione, il finale non è proprio come ce lo eravamo immaginati, anche quando avremmo preferito un altro "the end". In questo piccolo racconto il gioco si ripete. Ma se la macchina costruttiva è simile, bisognerà dire che in questo caso c’è la sensazione molto poetica dell’attesa, forse, di un treno perso o di un treno che non è mai passato. Chi è il misterioso puntino grigio? E’ un uomo conosciuto o un uomo sognato? Trovo che questo racconto potrebbe essere il primo capitolo di una romantica storia d’amore. A rafforzativo di quanto detto sottolineo che la mirabolante descrizione della natura che la Oelker fa all’inizio del racconto contribuisce a creare un "giardino fiorito" che è l’humus meraviglioso in cui si incastona la figura che lei sente sul suo collo ma non vede. Il racconto finisce troppo presto? Ecco! Maria Pia Oelker è, ancora una volta, capace di sorprenderci, di lasciarci l’amaro in bocca, di lasciarci il desiderio di leggere ancora

 Glauco Ballantini - 05/11/2014 07:50:00 [ leggi altri commenti di Glauco Ballantini » ]

Una bella suggestione che mi ha portato ad una canzone che cantava Dalidà....

C’era una volta una strada
un buon vento mi portò laggiù
e se la memoria non m’inganna
all’angolo ti presentasti tu.
Quelli erano giorni
oh si, erano giorni
al mondo non puoi chiedere di più
e ballavamo anche senza musica
nel nostro cuore c’era molto più.
(...)
Oggi son tornata in quella strada
un buon ricordo mi ha portata là
stavi in mezzo a un gruppo di persone
e raccontavi: "Cari amici miei

quelli eran giorni
oh si, erano giorni
al mondo non puoi chiedere di più
e ballavamo anche senza musica
nel nostro cuore c’era molto più.
e ballavamo anche senza musica
di là passava la nostra gioventù."

 Silvia De Angelis - 04/11/2014 21:27:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

....quelle visioni dell’attimo, che ci ricordano che il tempo è passato!
Piacevolissima lettura di un brano molto ben stilato
Buona serata, Maria Pia, silvia